Cenni biografici
MIMMO ROTELLA, nasce a Catanzaro il 1918. Dopo aver conseguito il diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, nel 1945 si trasferisce a Roma dove frequenta l’avanguardia degli artisti romani riuniti nel Gruppo Forma I. Mimmo Rotella inizia il suo percorso artistico come pittore figurativo proseguendo poi come pittore astratto-geometrico. Nel frattempo sperimenta la poesia fonetica, che egli chiama epistaltica, e si reca negli Stati Uniti come Artist in Residence presso l’Università di Kansas City. Mimmo Rotella torna in Italia nel 1954 e si stabilisce a Roma dove, durante una profonda crisi artistica, gli viene l’intuizione che i manifesti pubblicitari, dei quali sono tappezzati le città, costituiscono una forma d’arte. Nasce così il “décollage” che è il contrario del collage. Cioè mentre il collage opera una sovrapposizione di immagini, il décollage opera una sottrazione dell’immagine mediante strappi, ed abrasioni delle figure. La particolarità del lavoro di Mimmo Rotella è che egli utilizza anche il retro del collage per cui nascono i “retro d’affiche”. Nei primi lavori Rotella utilizza le affissioni pubbliche scollandole dal loro supporto, generalmente di lamiera zincata, assemblandole su tela con pochi interventi di strappi che sono comunque non casuali ma eseguiti con voluta sapienza. Il 1960 è un anno importante per Rotella in quanto aderisce alla movimento del “Nouveau Réalisme”, del quale è teorico il giovane critico francese Pierre Restany, e poi perchè i soggetti dei suoi décollage sono i personaggi più popolari del cinema hollywoodiano o di quello di Cinecittà. Rotella passa quindi dall’astratto dei primi décollage al figurativo patinato, stile rotocalco, dove vengono esaltati quelli che sono i divi per eccellenza nell’immaginario popolare, Marylin su tutti e poi Mastroianni, Elvis, la tigre del circo, etc. Rotella non si ferma però ai décollage, negli anni seguenti sperimenta la tecnica del riporto fotografico su tela emulsionata chiamata comunemente “Mec-Art”. Questa dizione sta a significare che l’opera è ottenuta con mezzi meccanici. Nello stesso tempo Rotella elabora la tecnica dell “Artypos”. Questa tecnica consiste nel prendere le prove di scarto di avviamento stampa delle tipografie, spesso costituite da immagini sovrapposte, e di incollarle su tela. Alle volte dopo l’incollaggio queste tele vengono plastificate ottenendo un risultato più gradevole e accattivante. Negli anni ’70 Rotella sperimento due nuove tecniche, il Frottage” e l”Effaçage”. Nel frottage Rotella lavora con solventi alla nitro delle immagini tratte dalle riviste per poi trasferire queste immagini, ampiamente scolorite, su un foglio di carta bianco mediante ricalco; sul medesimo foglio trasferisce anche più immagini. Negli effaçage Rotella tratta con solventi delle pagine ritagliate dalle riviste per cui l’immagine subisce uno scolorimento fino alla scomparsa di parte di esso. Successivamente queste pagine sono incollate su tela. Rotella tiene nel cassetto queste opere fino al 2004 anno nel quale le mostra alla nostra galleria per cui si decide di organizzare una mostra che è la prima in assoluto di questo genere di opere e che verrà inaugurata nel dicembre del 2005, quindi poco prima della sua dipartita. Gli anni ’80 vedono tre nuove sperimentazioni di Rotella, e cioè i “Blanks”, le “Sovrapitture” e le “Lamiere”. I blanks consistono nella copertura dell’immagine con fogli monocromi lasciando dei vuoti secondo la percezione artistica di Rotella, le sovrapitture sono invece degli interventi grafici, realizzati con colori acrilici, sui décollage. Per ultimo le lamiere sono dei décollage eseguiti direttamente sul supporto di lamiera delle affissioni pubblicitarie che sovente assumono la forma dei retro d’affiche. Rotella muore a Milano l’8 gennaio del 2006 mentre è in pieno fervore la sua attività espositiva. Nel corso della sua carriera, Rotella partecipa a varie manifestazioni internazionali come le Biennali di Venezia del 1964, 1978 e del 2000, la quadriennale di Roma del 1965 ed altre ancora. Galleria pubbliche e private gli dedicano molte mostre e i suoi lavori entrano a far parte di importanti musei e collezioni private in tutto il mondo.